Complessità delle dinamiche di consumo
Analizzare il proprio impatto, nello specifico per i prodotti monouso in quanto sono altamente inquinanti e impattatanti sulla nostra educazione. A questa tipologia di consumo esistono alternative efficaci.
La cultura usa e getta può essere vista come parte integrante delle attitudini contemporanee che determina direttamente e indirettamente le nostre vite.
Ciò che influenza tale attitudine deriva dal più generico tema del consumo e, nello specifico, dall’utilizzo di oggetti monouso.
Classificati come usa e getta o monouso sono quegli oggetti che hanno una ridotta funzionalità nel tempo determinata da una scadenza, una mono-funzione o una poco convenienza ad essere riparati qualora danneggiati.
Ne sono un esempio biglietti, etichette, contenitori, imballaggi od oggetti legati all’igiene come rasoi, fazzoletti di carta o utensili di scarsa qualità.
Ma perché questa categoria ha raggiunto tale rilevanza nel mercato mondiale e delle abitudini collettive?
Da un lato, gli oggetti monouso, proprio per le loro caratteristiche di leggerezza, praticità ed economicità, sono diventati prodotti estremamente diffusi e sono stati fondamentali in alcuni settori, come quello medico-sanitario e della sicurezza sul lavoro.
D’altro canto queste caratteristiche ne determinano anche il problema principale, ossia il loro devastante impatto su ambiente ed educazione.
I gesti di comprare, usare e gettare limitano la consapevolezza che si ha sul ciclo produttivo di un oggetto e/o servizio, in quanto ci riguarda solo come puri consumatori economici.
Il vero prezzo di un prodotto monouso è però molto più elevato di quel che paghiamo, in quanto, come ogni prodotto, è caratterizzato da un ciclo produttivo, di trasporto e di smaltimento che hanno un forte impatto economico ed ecologico su di noi e il nostro ambiente.
I costi che emergono non sono perciò solo quelli individuali, che possono essere infinitamente bassi come una busta di plastica, ma sono da considerare anche i costi indiretti.
Sulla collettività, ad esempio, ricade il servizio di raccolta, smistamento e smaltimento dei rifiuti (inceneritore o riciclaggio), oppure le perdite economiche degli altri settori rimpiazzati dal monouso.
Con ciò si devono considerare anche tutte le circostanze che si concatenano, come la dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente o lo sfruttamento lavorativo necessario alla produzione di oggetti così economici e sostanzialmente insalubri.
In luce alla complessità che si nasconde dietro ad un singolo oggetto e all’altrettanta complessità delle conseguenze che esso produce, sarebbe perciò opportuno esaminare il proprio impatto personale/famigliare e considerare se davvero si necessita di un prodotto usa e getta o se invece preferire l’acquisto di un oggetto duraturo nel tempo oppure optare per l’autoproduzione.
Il risparmio di un prodotto durevole e riutilizzabile non ricade solo nella questione economica, che viene ammortizzata sul lungo-periodo, ma evita o rallenta la serie di causa-effetto che non dipendono da noi, come appunto il suo smaltimento o la produzione.
Il processo è perciò parte di un sistema estremamente complesso e ramificato e il ruolo che ognuno di noi ha è quello di informarsi e rendersi consapevole di fronte all’impatto del proprio consumo.
Abbiamo sempre la possibilità di scegliere, non sempre la soluzione più ecologica o socialmente etica, ma se non altro la meno impattante rispetto alle nostre possibilità.
Alternative ne esistono molte e noi vorremmo proporvene alcune…