A proposito di materiali alternativi alla plastica ho trovato molto interessanti quelli ricavati dal Bambù.

Ho cominciato a fare delle ricerche in merito per capire se sia effettivamente un’alternativa a minor impatto ecologico.

Su Nature ho trovato un interessante articolo basato sulla studio di ricercatori Indiani.

Vorrei riportarvi la traduzione dell’articolo:

I ricercatori hanno dimostrato che due specie di piante di bambù, endemiche del Mizoram, possono immagazzinare e sequestrare il carbonio come l’anidride carbonica in modo efficiente (Devi, A. S. et al. Carbon storage and sequestration potential in above-ground biomass of bamboos in North East India. Sci. Rep. 11:837 (2021)).

I ricercatori dell’Università Mizoram di Aizawl, in India, hanno scoperto che la biomassa fuori terra negli stand di due specie di bambù – Bambusa Tulda (BT) e Dendrocalamus Longispathus (DL) – ha un alto potenziale nell’immagazzinare carbonio atmosferico.

Il carbonio ricavato dal bambù può essere ulteriormente utilizzato e convertito in prodotti durevoli come quelli utilizzati negli edifici, nei pannelli del pavimento, nei mobili, nelle stuoie e nei cestini.

I ricercatori affermano che le piantagioni di bambù aiuteranno ad eliminare la povertà e mitigare il degrado ambientale agendo come “pozzi di carbonio”.

In media, un ettaro di bambù assorbe circa 17 tonnellate di carbonio all’anno.

Tuttavia, la produzione di biomassa e il potenziale di accumulo di carbonio dei bambù indiani sono in gran parte inesplorati.

Per scoprirlo, gli scienziati hanno analizzato e misurato la percentuale di contenuto di carbonio nel culmo (stelo), guaina, ramo e foglia.

Hanno anche stimato separatamente la biomassa di ciascuno di questi componenti:

  • Nel Bambusa Tulda, il contenuto di carbonio è risultato essere più alto nel ramo, seguito dai componenti del culmo e delle foglie.
  • Nel  Dendrocalamus Longispathus la percentuale più alta di carbonio è stata trovata nel culmo, seguito dai componenti del ramo e delle foglie.
  • Il contributo medio delle diverse componenti alla biomassa totale fuori terra di BT è stato dell’84% per culmo, dell’8,1% per il ramo e del 7,1% per le foglie.
  • In DL il contributo medio delle diverse componenti alla biomassa totale è stato l’86% per il culmo, l’8,7% per il ramo e il 5% per le foglie.

I ricercatori sostengono che le piante di bambù hanno anche il potenziale per convertire le terre aride in una foresta fertile.

FONTE: Nature

Direi che fino a qui il bambù sembra avere tutte le carte in regola… ma continuerò a indagare.